Roma invasa dai comunisti! Immenso. Quest’aggettivo sembra particolarmente appropriato per definire il popolo rosso di sabato 11 ottobre. La data di una manifestazione che non dimenticheremo per le emozioni che ci ha regalato e per l’energia che ci ha trasmesso. Si ricomincia dunque dal popolo in lotta sfilato per le strade di Roma, con le 300mila bandiere che hanno colorato di rosso il cielo della capitale. I vessilli, i valori, le idee, le proposte dei comunisti, non sono spariti da questo paese, come qualcuno sperava dopo il tracollo elettorale di aprile. Lo ha dimostrato la manifestazione di Roma. Un’iniziativa che ha messo in luce la vitalità delle forze di sinistra e dei movimenti che vogliono rappresentare un’alternativa alle devastanti politiche dettate dai potentati economici. L’11 ottobre ha dimostrato anche la bontà della linea che ci siamo dati a luglio a Chianciano. Il Partito si è rimesso in moto nella società. L’immenso corteo rappresenta certamente una rinascita dei partiti della sinistra. L’11 ottobre ha dimostrato che non c’è bisogno di stare in tv e sui giornali per fare politica – la manifestazione è stata pressocchè oscurata su media – ma che se si parla di contenuti, delle esigenze materiali del paese, torna il nostro protagonismo sociale. Si riparte quindi. L’opposizione sociale e politica al governo Berlusconi e a Confindustria trova uno sbocco ed un punto di inizio concreto nella manifestazione di Roma. Si tratta di un input per le altre manifestazioni di vera opposizione che si terranno in autunno, dallo sciopero generale del 17 ottobre, indetto dal sindacalismo di base, allo sciopero generale sulla scuola del 30 ottobre. La manifestazione segnala inoltre l’esigenza di fare opposizione, quella vera, di ripartire dai contenuti, dalle esigenze di coloro che vogliamo rappresentare. C’erano i lavoratori, c’erano gli studenti, i pensionati, i movimenti impegnati nella difesa dei territori dagli sconquassi provocati dalle politiche neoliberiste, c’erano gli oppressi quotidianamente strozzati dal caro vita. Da segnalare la presenza massiccia di giovani – l’età media del corteo era medio bassa – che hanno dato maggior vigore ad una manifestazione veramente sentita e partecipata. Compagne, compagni, ora se davvero vogliamo rimetterci in connessione sentimentale col nostro popolo, ripartiamo da qui, dall’11 ottobre a Roma, da quel mezzo milione di bandiere rosse e da quello che rappresentano. Torniamo a lottare, non siamo soli!Dall’11 ottobre tutti saranno costretti a tornare fare i conti con quanto rappresentiamo. La ritirata è finita davvero: i comunisti sono ritornati protagonisti nella politica del paese.
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