"Noi la crisi non la paghiamo!" e "La protesta non si 'arresta'!" scandiscono gli studenti che manifestano in tutta Italia contro i pesanti tagli a scuola, università e ricerca che il Governo Berlusconi è fortemente intenzionato ad effettuare.
Pesanti tagli. Tant’è che, se il progetto del governo andrà in porto, a breve 85mila insegnanti e 45mila lavoratori tecnici e amministrativi delle scuole verranno mandati a casa. E ancora: un taglio di circa 1.500 milioni di euro alle Università, a cui si aggiunge il blocco sostanziale delle assunzioni per migliaia di precari della ricerca. E 57mila lavoratori precari del comparto pubblico, da qui a sei mesi, non si vedranno rinnovati i contratti (pur avendo maturato i requisiti per le stabilizzazioni previste nelle due passate leggi finanziarie).
Forte e autoritaria è l’intenzione di attuare questa “Riforma” (o meglio sarebbe definirla “devastazione”) da parte del Ministro Gelmini ma soprattutto del capo Berlusconi. Tanto da arrivare addirittura a minacciare studenti, professori, ricercatori, genitori e quanti altri (molti, moltissimi: un mare di gente, come una "onda anomala"che vuole coprire e travolgere l’Italia dell’arroganza, nonché ignoranza, al potere) si stanno mobilitando e stanno protestando (pacificamente). Si minaccia l’uso delle forze di polizia contro chi esercita un diritto democratico e costituzionalmente garantito, contro chi marcia con le sole “armi” della parola e delle idee, del pensiero ancora vivo e resistente (nonostante da tempo provino a renderci tutti automi da format televisivi). Verrebbe quasi da pensare: “corsi e ricorsi storici” (il nefasto ’22 fascista e l’importante ’68 studentesco).
Le mobilitazioni dilagano e assumono le forme di un movimento ampio e generalizzato. Un movimento che, oltre ad opporsi ai disegni regressivi del Governo Berlusconi, mette finalmente in discussione la passivizzazione e il conformismo. Studenti, professori, ricercatori, genitori sono oggi uniti nella lotta contro il criminoso obiettivo della destra al governo di dismettere la struttura pubblica della formazione.
Dunque, l’intelligenza è in movimento in tutto il Paese. L’auspicio è che il Paese tutto acquisisca un intelligente movimento di opposizione, di critica, di lotta all’ingiustizia e ai tanti soprusi che quotidianamente ci opprimono sotto una cappa di desolazione e inermità. Perché è ora di acquisire consapevolezza di ciò che ci spetta, è ora di riprenderci le nostre vite, è ora di prendere in mano il nostro futuro!
Pesanti tagli. Tant’è che, se il progetto del governo andrà in porto, a breve 85mila insegnanti e 45mila lavoratori tecnici e amministrativi delle scuole verranno mandati a casa. E ancora: un taglio di circa 1.500 milioni di euro alle Università, a cui si aggiunge il blocco sostanziale delle assunzioni per migliaia di precari della ricerca. E 57mila lavoratori precari del comparto pubblico, da qui a sei mesi, non si vedranno rinnovati i contratti (pur avendo maturato i requisiti per le stabilizzazioni previste nelle due passate leggi finanziarie).
Forte e autoritaria è l’intenzione di attuare questa “Riforma” (o meglio sarebbe definirla “devastazione”) da parte del Ministro Gelmini ma soprattutto del capo Berlusconi. Tanto da arrivare addirittura a minacciare studenti, professori, ricercatori, genitori e quanti altri (molti, moltissimi: un mare di gente, come una "onda anomala"
Le mobilitazioni dilagano e assumono le forme di un movimento ampio e generalizzato. Un movimento che, oltre ad opporsi ai disegni regressivi del Governo Berlusconi, mette finalmente in discussione la passivizzazione e il conformismo. Studenti, professori, ricercatori, genitori sono oggi uniti nella lotta contro il criminoso obiettivo della destra al governo di dismettere la struttura pubblica della formazione.
Dunque, l’intelligenza è in movimento in tutto il Paese. L’auspicio è che il Paese tutto acquisisca un intelligente movimento di opposizione, di critica, di lotta all’ingiustizia e ai tanti soprusi che quotidianamente ci opprimono sotto una cappa di desolazione e inermità. Perché è ora di acquisire consapevolezza di ciò che ci spetta, è ora di riprenderci le nostre vite, è ora di prendere in mano il nostro futuro!
* Alessandra *